a cura di Giovanna dalla Chiesa

MATTATOIO 24 gennaio – 24 marzo 2019
Roma

Che si tratti di Paracelso, di Keplero o di Spinoza è, però, sempre la figura di Fosco Valentini che appare demiurgicamente e intercetta i piani di riferimento, che infrange le regole, mescolando le carte come un prestigiatore, per sovvertire l’ordine delle cose e per mostrare gli aspetti indecifrabili e inusitati della realtà che, secondo l’artista, somigliano, in fondo, al tempo storico che stiamo vivendo.

[…]

Il corpo e la mente vogliono nuovamente incontrarsi e ricongiungersi, anche al prezzo di tortuose peripezie, ponendo fine a una separazione protratta per secoli, ma prima è forse necessario abbandonare il vecchio corpo alla terra, come una spoglia laida che è solo d’impedimento per spiccare il vero salto nel cosmo, librandosi come le specie animali prive di ogni sapere, liberi, mossi unicamente dal proprio ritrovato istinto di vita.
Questa, nell’ex Mattatoio di Roma, è la prima vera antologica di Fosco Valentini, romano, trapiantato in Svizzera già dal 1989, formatosi nelle cerchie elitarie di personalità opposte – e forse, tuttavia, complementari – quanto quelle di Aldo Braibanti (filosofia, teatro, cinema, poesia, ecologia) e di Alighiero Boetti (culture extraeuropee, religioni orientali, tassonomia, ars combinatoria, mnemotecnica, magia).

[…]

I cicli dedicati al Somnium di Keplero (2012), a Paracelso (2016) e a Spinoza (2018), gli Optical e i Pompeiani (2013), sono memorabili per la leggerezza mobile con cui figure della storia o archetipiche riescono a insinuarsi nella retina per stimolare la nostra memoria subliminale, il video di animazione, disegnato a matita – Sol Lapis Philosophorum (2011) – comincia a tracciare un percorso a ritroso verso lo stadio embrionale dell’umanità. I Solidi. Onde di probabilità (2018) – un omaggio all’ Etica Ordine Geometrico demonstrata di Baruch Spinoza di cui Valentini presenta qui il primo libro da un artista dedicato al filosofo – rappresentano una variabile volta a modulare i rapporti tra passioni e ragione, Il Fumo (2014) che soffiato sui simboli di divieto li annulla, la scritta a LED rossi GRATIS (2013) che si ripete all’infinito, il quadro parlante che pronuncia tra la rabbia e il riso la frase “Io sono un uomo libero”, il mistero degli astri e del cosmo che sovrasta tutto, contribuiscono a disegnare un universo instabile, dove dubbio, melanconia e angoscia umane si confrontano con la sfida, l’azzardo e il rischio che solo il sacrificio rappresentato dal corpo smembrato dell’artista – Nulla succede per la prima volta (2012) -, può forse contribuire a sanare con lo sperpero, il divario e la compensazione tipiche del “dono” che si compie attraverso l’antico rito dell’arte.

(Dal comunicato stampa.)

Leave a Reply